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Il matrimonio nell’era moderna

Con la riforma protestante negli stati in cui il sovrano, secondo il principio del cuius regio eius religio, aveva scelto la confessione cristiana riformata, il compito della registrazione dei matrimoni e della loro regolamentazione passò allo stato. Dal Seicento molti dei paesi europei protestanti videro una pesante presenza dello stato nel matrimonio.
Negli stati cattolici furono invece riconosciuti i pronunciamenti del Concilio di Trento, che rinforzò la regolamentazione del sacramento del matrimonio: celebrazione davanti ad un parroco e a dei testimoni, obbligo per gli sposi di registrare la propria unione in un registro conservato nella parrocchia, divieto di coabitazione al di fuori del matrimonio (per evitare il concubinato e i figli illegittimi).

Il matrimonio nell’era contemporanea

In Europa erano di solito gli uffici ecclesiastici a rendere ufficiali i matrimoni con la loro registrazione agli effetti civili. Avvenne perciò un passo significativo verso una chiara separazione tra chiesa e stato e un indebolimento del ruolo delle chiese cristiane in Germania, quando il Cancelliere Otto von Bismarck introdusse lo Zivilehe (matrimonio civile) nel 1875. Questa legge rese la dichiarazione del matrimonio davanti ad un ufficiale dell’amministrazione civile (affermando entrambi gli sposi la volontà di sposarsi) la procedura per rendere un matrimonio legalmente valido e ridusse il matrimonio religioso ad una mera cerimonia privata.

Il matrimonio ai nostri giorni

Molte delle assunzioni della società riguardo la natura e lo scopo del matrimonio e della famiglia sono cambiate e stanno ancora cambiando. A differenza di quanto avveniva in passato il matrimonio non è più una tappa obbligata nella vita dell’individuo. L’istituto legale del divorzio permette di sciogliere il vincolo matrimoniale. I gruppi di sostegno dei diritti degli omosessuali, infine, appoggiano l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
Dalla seconda guerra mondiale l’occidente ha visto forti crescite del numero di divorzi, del numero delle convivenze senza matrimonio, del numero di persone non sposate, del numero di bambini nati fuori dal matrimonio e pure una crescita nel numero di adulteri. È di fatto emerso un sistema che può essere chiamato di monogamia seriale. Il matrimonio è evoluto da un patto a vita che può essere rotto solamente per colpa o morte, a un contratto che può essere rotto da ogni parte su richiesta. Tra le altre variazioni avvenute nel matrimonio occidentale dalla prima guerra mondiale vi sono:
  • Diversamente dal XIX secolo, la donna, non l’uomo, ottiene l’affidamento dei figli in oltre l’80% dei casi di divorzio.
  • Entrambi i coniugi hanno il dovere formale di sostegno al coniuge (non più solo il marito).
  • I figli nati fuori dal matrimonio hanno gli stessi diritti di sostegno dei figli legittimi.
  • Nella maggior parte degli stati lo stupro all’interno del matrimonio viene punito legalmente.
  • Il marito non può più punire fisicamente la propria moglie.
  • Le proprietà acquisite dopo il matrimonio non appartengono al solo titolare. Queste proprietà sono considerate coniugali e devono essere condivise dai coniugi secondo la legge della comproprietà o un’equa distribuzione giudiziale. 

I testimoni del matrimonio

Per la legge è sufficiente un testimone per coniuge, ma è consuetudine, sia nelle cerimonie civili sia in quelle religiose, che ognuno degli sposi abbia due testimoni. Costoro, oltre ad avere una funzione di sostegno umano in un momento importante, hanno la fondamentale funzione di garantire la legalità del matrimonio.
In genere gli sposi scelgono i testimoni fra i parenti più stretti o gli amici più cari, come per offrire una prova di affetto, per questo motivo il galateo esige che siano loro ad offrire agli sposi i regali più belli ed importanti. Attenti dunque ad offrire questo ruolo alle persone più adeguate, o a chiarire subito se volete sollevarli dall’impegno che la tradizione assegna loro.
SI Scegliere una persona davvero vicina al nostro cuore.
NO Ai testimoni di sola rappresentanza, che non siano amici o parenti cari.

Effetti del matrimonio

Il matrimonio ha effetti sull’economia dei soggetti interessati (che presso la maggior parte delle società, con esso, costituiscono un “nucleo familiare”), sulla condizione giuridica e sociale dei figli e dei coniugi

Definizione di matrimonio

Le definizioni del matrimonio variano storicamente sia fra le culture che all’interno delle culture medesime. In ogni caso esso ufficializza e stabilizza, in termini giuridici o religiosi, una relazione fra due individui di sesso differente (un uomo ed una donna), che potrebbero anche già aver contratto questo legame. Le motivazioni che portano all’ufficializzazione formale di una relazione sono di vario genere e solitamente non uniche: motivazioni sentimentali e/o sessuali (approvate socialmente), motivazioni economiche (patrimoniali) e/o politiche, motivazioni religiose.

Cos’è il matrimonio?

Nella maggior parte delle culture il matrimonio è un legame fra un uomo e una donna allo scopo di formare una famiglia.
Si parla in questo caso di matrimonio eterosessuale e monogamo, ma vi sono, ed hanno avuto relativa diffusione, anche matrimoni poligami, nei quali il legame riguarda più di due persone, e matrimoni omosessuali o gay, nei quali i contraenti appartengono al medesimo genere sessuale.
L’articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo afferma:
  • Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
  • Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
In Italia è ancora aperto il dibattito circa il riconoscimento giuridico e la tutela per due persone che ritengono di condividere la propria vita senza sposarsi.
Benché di recente l’autorevole Grande Enciclopedia Treccani abbia sottolineato che in uno Stato laico e democratico i principi basilari di equità sociale, a cui la nostra Repubblica si richiama, dovrebbero concedere questi diritti indipendentemente dalla forma di convivenza, la polemica attorno a questi argomenti è spesso contaminata da dogmi di tipo culturale e religiosi.
Diversamente, nella stragrande maggioranza dei paesi occidentali la concessione dei diritti e le agevolazioni previste per le coppie eterosessuali e sposate sono già formulati per i conviventi, in modo pressoché identico ed in generale, spesso indipendentemente dal sesso di ciascuno di essi.
L’Unione Europea in realtà prevederebbe la parità dei diritti per gay e lesbiche (cfr. Official Journal) già dal 1994.

Come scegliere la musica per la cerimonia

Innanzitutto bisogna tener conto di un punto fondamentale: mentre in Comune viene data ampia libertà di scelta, in chiesa è possibile avere a che fare con alcune piccole restrizioni. Infatti, potrebbe capitare che il parroco che celebra la messa ponga il veto sulla musica non sacra: informatevi dunque per tempo, dato che potrebbe influenzare la selezione del musicista. In chiesa, inoltre, non sempre è possibile mantenere un sottofondo musicale per tutta la durata della cerimonia, cosa invece usuale in Comune.
Cercate poi di adeguare la musica ai diversi momenti della cerimonia: un sottofondo tranquillo in attesa dell’arrivo della sposa; l’ingresso, trionfale o dolce a seconda della vostra personalità; lo scambio degli anelli, l’offertorio e la consacrazione caratterizzati nuovamente da un sottofondo tranquillo; la comunione, moderatamente “briosa”; infine l’apoteosi, l’uscita degli sposi sulle note dell’immancabile Marcia Nuziale di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
Un ultimo suggerimento: se volete andare sul sicuro affidatevi ai consigli del musicista che avete ingaggiato (purché abbia esperienza in materia) o alla tradizione, che in certe occasioni rimane sempre la miglior soluzione…

Addobbo del matrimonio in chiesa

L’addobbo della chiesa deve tener conto dello stile architettonico e delle dimensioni dell’edificio sacro, dei giochi di luce e di ombra che si creano al suo interno e della capienza. Perché la chiesa risulti allestita in maniera completa si devono prevedere degli addobbi da collocare:

sulla facciata esterna
Soprattutto se molto spoglia e austera, si possono sistemare due grandi vasi di piante all’ingresso o un cordolo di fiori tutto intorno al portone centrale;

sull’altare principale e ai piedi dello stesso
Le forme di queste composizioni devono essere in armonia con la struttura della chiesa: se antica, con un altare in marmo, sono perfette delle piccole ciotole con fiori non molto alti; se molto moderna, potete prevedere invece delle composizioni più alte e slanciate. Nel primo caso, soprattutto se la chiesa è già un gioiello architettonico, meglio non abbondare con i fiori ma usarli per sottolineare alcuni elementi importanti (colonne, capitelli); diverso nel caso di chiese moderne dove i fiori costituiscono un prezioso complemento d’arredo che scalda la fredda architettura contemporanea;

sulla balaustra che divide la zona degli sposi da quella degli invitati
Generalmente per non nascondere la vista degli sposi e dell’officiante ai convenuti, si preferisce optare per soluzioni vaporose e leggere;

lungo la navata centrale
Perché non legare alle panche alcune coroncine di fiori (molto utilizzate quelle a forma di cuore), con un nastro di tulle o altro materiale? In alternativa, perché non studiare dei piccoli bouquet che richiamano quello della sposa?

dietro alle sedie degli sposi
Qui è sufficiente un semplice richiamo ai fiori del bouquet.

Il matrimonio e la famiglia

Il concetto di matrimonio è legato a quello di famiglia: i due coniugi formano un nucleo familiare che spesso in seguito si espande con i figli.
Il matrimonio è stato tradizionalmente un prerequisito per creare una famiglia, che solitamente costituisce un mattone costruttivo di una comunità o società. Perciò, il matrimonio non solo serve gli interessi di due individui, ma anche gli interessi dei loro figli e della società di cui fanno parte.
Nell’occidente la famiglia nucleare, intesa come comunità in cui vivono i due sposi con i loro figli, è sempre stata la forma più comune, riconosciuta già nel diritto romano.
La maggior parte delle società non occidentali ha una definizione più ampia di famiglia, che comprende una rete familiare estesa e comprendente persone di diverso genere. In alternativa i coniugi possono essere senza figli per infertilità o per scelta.